Ora vi racconto la storia, o meglio la favola, di “Alice e Nelly nel Paese delle meraviglie”…
C’erano una volta una sorella e un fratello, Alice e Nellino (Nelly per gli amici), una coppia d’insegnati che ad un certo punto della loro vita decisero di lasciare il loro lavoro per dedicarsi completamente alla loro più grande passione: l’arte. Erano infatti prima di tutto dei grandissimi artisti!
Decisero di condurre una vita quasi eremitica, rintanandosi nel loro mondo, la loro “Casa delle favole”.Qui, senza comfort, elettricità, gas e acqua (non vi sono tracce di lavelli o bagni), i due vivevano mangiando per lo più il cibo coltivato nel loro orto, e allevando polli e galline. Riuscivano a mantenersi grazie agli introiti delle vendite delle loro opere d’arte che spesso venivano reinvestiti nell’acquisto di altri colori e vernici.
Erano persone estremamente educate, sensibili e colte, che vivevano l’uno per l’altra. Nellino amava a tal punto la sorella da chiamarla Divina.
Alice cuciva a mano i vestiti che indossava e si dice che amasse essere sempre in ordine; nonostante non uscisse mai di casa, amava indossare le scarpe col tacco.
Le loro giornate erano ricche di colori e di vita, la loro casa delle favole era la tela della loro arte; Alice si occupava delle faccende domestiche, mentre Nelly, di tanto in tanto, andava nel piccolo paese tra le campagne del Veneto, a prendere il minimo indispensabile.
Alice morì nel 2007 e venne sepolta con pelliccia e scarpe di pitone.
Nel 2013, prima di raggiungere nell’aldilà la sorella, Nelly fu ricoverato in due case di riposo, dove custodiva gelosamente le sue foto e raccontava sempre di lei. In onore della sorella, realizzò una coppia di Cherubini, che vigilano ancora oggi sulla cappella di famiglia e un busto raffigurante Alice, conservato al suo interno.
La casa delle favole di Alice e Nelly è ormai abbandonata
Attualmente la casa delle favole è abbandonata e la vegetazione nella quale è immersa sembra proteggerla dal mondo esterno, racchiudendola una rigogliosa bolla verde. Qui sembra che il tempo si sia fermato.
Entrando nel giardino, si incontrano decine di personaggi fiabeschi: accanto alla statua del Cappellaio Matto, Alice e Nelly si tengono per mano. Si dice che quest’opera sia stata realizzata da Nelly dopo la morte di Alice, ecco il perché dello sguardo triste e malinconico con cui è rappresentata la sorella. Dietro di loro, Don Chisciotte della Mancia cavalca il suo destriero, circondato da colonnati, guglie e rosoni gotici.
Entrando all’interno, ci si aspetta, in ogni momento, di trovare gli artisti all’opera. Il camice da lavoro appeso di fianco alla porta d’ingresso, il tavolo con alcuni materiali per creare le statue e qualche attrezzo da lavoro appoggiato qua e là sembrano ancora in attesa di essere usati per creare nuovi
personaggi. Nella cucina regnano ancora sovrani il caminetto e la piccola stufa che servivano per riscaldarli nei mesi più’ freddi.
Tutto intorno, le pareti della casa delle favole sono tappezzate da coloratissimi disegni fantastici realizzati da Alice, mentre Nellino si dedicava alle statue. Persino i due modelli di vecchie televisioni che sono presenti in casa, sono dipinti con un omaggio a Katia Ricciarelli e Luciano Pavarotti. Del resto, a cosa serve un televisore se si vive già in una fiaba? Una costante nelle opere di Nelly sono gli specchi, un elemento che ritroviamo anche in ogni angolo della casa… non vi sono foto dei due, a parte le raffigurazioni che troviamo nella loro casa e una vecchia foto in bianco e nero.Ci sono molte leggende su questa casa. Alcune, totalmente infondate, li definiscono degli “orchi” che decoravano casa con statue e dipinti per attirarvi bambini e poi mangiarli.
Un’altra leggenda narra che il padre dei due fosse una spia di guerra tedesca e si fosse nascosto in questa casa alla fine del secondo conflitto mondiale. In realtà, i due fratelli si erano trasferiti qui soltanto con la madre, in quanto il padre era morto folgorato mentre lavorava su una linea elettrica dell’alta tensione. Questo fu il motivo per il quale la madre, sostenuta dai figli, decise di non dotarsi mai dell’elettricità.
Alice e Nelly erano molto legati alla loro mamma, che desiderava si sposassero tra loro. A lei è dedicato il mazzo di fiori dipinto in una stanza del piano superiore con scritto “solo per mamma”. Nel giardino, tra i rovi e piante di fico, troviamo una statua raffigurante una coppia di amanti che si scambiano un bacio appassionato, chissà se i due fossero riusciti ad esaudire il desiderio della madre…
Molte delle informazioni riportate in questo articolo riguardo la storia e la morte di Alice e Nelly (Nellino), tra cui la loro unica foto che vedete qui, sono tratte dal libro “I Colli Euganei nella memoria – vecchie storie, antiche leggende, canzoni e tradizioni” di Danilo Montin, Proget Edizioni.